16 Giugno 2025

Quello che spinge un gruppo di persone a incontrarsi per allenarsi è la voglia di evadere dalla quotidianità ordinaria, dalle mura domestiche, dalla comoda poltrona davanti alla TV, la voglia di guadagnarsi una doccia ristorativa.

Lo sport ti rimette al mondo in modo diverso, da una parte ti fa faticare, da un’altra parte ti fa divertire condividendo situazioni bizzarre e particolari, uno spazio e un tempo per evadere dai pensieri e situazioni pressanti, un modo per ricaricarsi.

Alla fine della gara podistica, alle ore 10.30 si è svolta anche la quarta edizione della “Camminata Rosa” per sensibilizzare la prevenzione del cancro al seno con la partecipazione di tantissime donne che indossavano il berretto ‘Rosa’ guidate sempre dalla madrina della manifestazione Annalisa Minetti che dopo la sua ottima prestazione nella 10km con il crono di 45’12”, sempre di corsa si è allontanata per una doccia veloce e cambio d’abito, tornando a guidare per alcuni metri, nonostante i suoi alti tacchi a spillo, la popolazione femminile.

I fondi raccolti durante l’evento ‘Fratta in Rosa’, sono destinati al Reparto Oncologico dell’Ospedale San Giovanni di Dio e generi alimentari donati alla mensa dei poveri.

Apprezzabile il servizio Pacer, tra i quali alcuni molto esperti e competenti hanno anche scortato Annalisa Minetti e la sua guida, fino al traguardo facendo sia da apripista sia stando ai lati per impedire che altri corridori ostacolassero il percorso dell’atleta non vedente.

Notevole il servizio fotografico accurato, dettagliato, particolareggiato, onnipresente a cura dei fotografi Antonio, Carolina, Fortuna, Gabriele, Gaetano, Franco visionabili sul sito web https://www.gareinfoto.com/

Si è trattato non solo di una gara podistica ma di un insieme di attività di beneficenza, prevenzione e solidarietà. È stata fatta una donazione all’Ospedale Pausilipon per i bambini meno fortunati e grazie alla collaborazione dell’Asl Na 2 Nord e del club Lions di Frattamaggiore, sabato 17 e domenica 18 maggio, l’intera collettività poteva usufruire di attività di screening oncologici gratuiti con possibilità di effettuare ecografie mammarie, test per il papilloma virus, pap test e ritiro del kit per la ricerca del sangue occulto nelle feci.

Inoltre, nella villa comunale di via Biancardi, domenica 18 è stato attivato un servizio di fisioterapia per gli atleti e la popolazione.

Interessanti le parole di Gennaro Alborino: “Quando si parla di sport, spesso si pensa solo alla competizione, al cronometro, alla classifica. Ma ci sono eventi che vanno oltre. Eventi che diventano comunità, solidarietà, impegno civile. La Podistica Frattese è tutto questo e molto di più. Una 10 km che, secondo molti dei partecipanti, non ha eguali. Curata in ogni dettaglio, perfetta nella sua organizzazione, la manifestazione sportiva diventa il cuore pulsante di una giornata vissuta intensamente da atleti, cittadini e volontari.

La Podistica Frattese è il frutto della passione di un gruppo di amici, prima ancora che atleti. Uniti dallo sport, hanno dato vita a un’associazione che porta avanti un motto chiaro e semplice: ‘Sacrificio per ottenere un risultato.’ Un grazie speciale va allo staff – Lello, Giovanni, Rosario – e a tutti i volontari che ogni anno rendono possibile questa meraviglia. E poi c’è lui, il presidente Antonio Alborino che nelle settimane precedenti l’evento vive immerso in questa manifestazione, con una dedizione totale che va riconosciuta e celebrata.

Non possiamo dimenticare il contributo dell’Amministrazione Comunale e del Sindaco Marco Del Prete, ormai runner a tutti gli effetti, che ha saputo sposare e sostenere questa iniziativa con entusiasmo. Da soli si va veloci, insieme si va lontano e la Podistica Frattese è la prova vivente che, con l’unione e la passione, si possono raggiungere traguardi straordinari”.

Insomma, si è trattato di una 10km correndo con vecchi e nuovi amici, salutando di qua e di là, con applausi e incitamenti, faticando e avanzando insieme fino alla fine, tra folle di spettatori presenti a osservare il fiume di atleti che correvano per i saliscendi delle vie cittadine, un lunghissimo treno dello sport che trasportavano tantissimi atleti per le vie del centro di Frattamaggiore.

Una giornata all’insegna dell’inclusione, integrazione, condivisione, prevenzione con persone importanti e semplici, campioni e comuni sportivi, ognuno con un progetto di vita è di sport, con consapevolezze e voglia di far bene e meglio, testimoniando il valore dello sport che unisce e accomuna, accorcia distanze e rende felici e resilienti!

Questo è lo sport che vogliamo, uno sport che rende felici nonostante la fatica.

Si porta a casa sempre qualcosa, fatica condivisa, abbracci e sorrisi, nuove consapevolezze delle proprie capacità e propri limiti, medaglie di partecipazione, pacchi gara, panni sporchi, podi, vittorie, Best Performance e tanto altro.

Si può fare tutto con cautela e attenzione, fidandosi e affidandosi, iniziando a piccoli passi lenti con minimi obiettivi.

Per ottenere qualcosa bisogna crederci, essere consapevoli delle proprie capacità e limiti, impegnarsi, essere determinato, mettere in conto infortuni, sconfitte e momenti bui, rialzarsi sempre e ripartire sempre con pazienza, senza fretta, con modestia e umiltà, questo è lo sport che vogliamo.

Costruisci una meta, obiettivo, risultato iniziando a piccoli passi, con piccoli movimenti, sperimentando e iniziando a utilizzare risorse personali, man mano sentirai crescere la passione, l’entusiasmo e svilupperai più consapevolezza corporea e dei propri mezzi, avrai più fiducia di te sesso, delle tue possibilità e potenzialità.

Lo sport incrementa autoefficacia, aiuta a superare momenti difficili fatti di demotivazione, infortuni, sconfitte ma riuscirai a essere più resiliente nello sport e nella vita, incontrerai persone, culture, mondi e avrai la possibilità di condividere gioie e fatiche.

Lo sport promuove il benessere fisico e sociale e va inteso non solo come performance volta al raggiungimento di prestazioni eccellenti, ma anche come incentivo all’aggregazione sociale, strumento di prevenzione e promozione della salute.

Dalla pratica dello sport, da soli o in compagnia, deriva un senso di benessere, uno ‘stare bene’ che motiva le persone a fare sport.

Lo sport permette di sperimentare benessere e performance, conoscere nuovi amici, nuovi luoghi e nuove culture; fa apprezzare persone e luoghi. Lo sport fa mettere in gioco, fa fare esperienza, fa faticare, fa prendere treni e strade per tagliare traguardi, raggiungere mete e sogni ambiti, sfidanti anche se difficili. Lo sport abbatte barriere mentali, culturali e generazionali; avvicina persone, paesi, popoli e rende liberi.

Si è sempre in tempo per salire su un treno dello sport, all’inizio si può restare a guardare e poi si può decidere di mettersi in moto con piccoli movimenti; si può decidere di stare dietro, nel mezzo o davanti; se si è stanchi, si può rallentare.

Ognuno decide quanto restare sul treno dello sport e quando scendere; non bisogna dar conto a nessuno se non a se stessi, si può arrivare ultimi ma sempre acclamati e si riesce a portare a casa sempre qualcosa d’importante oltre ai tanti incontri, saluti, abbracci, scambi verbali e non verbali.

Lo sport fa perdere l’età anagrafica, si apprezza il gusto di sporcarsi, cadere, sbagliare. A volte lo sport contagia, confonde, fa perdere il senso del tempo che scorre, il tempo che passa, il traguardo che arriva; lo sport fa incontrare persone e paesaggi, fa viaggiare nei sogni e nella realtà. Questo è lo sport che vogliamo; molti treni passano, bisogna prenderli al volo senza pensarci troppo e lasciarsi trasportare per strade, ville, parchi e monti.

Non c’è un’esatta modalità per partecipare al treno dello sport, si può sperimentare curiosità, benessere e a volte anche performance.

Sport è anche solidarietà, inclusione, integrazione, consapevolezza corporea delle proprie capacità, possibilità, limiti; è importante alzare l’asticella gradualmente, osare senza esagerare; lo sport è anche rete sociale, è anche affidarsi e fidarsi.

Lo sport rende felici, libera la mente da tensioni e problemi accumulati durante la giornata o nel corso di altre attività quotidiane meno piacevoli.

Si sperimenta la gioia di vivere, vivere intensamente, vivere situazioni forti, superare crisi e problemi, uscire dalle situazioni più disperate e più difficili.

Quello che si sperimenta attraverso lo sport si trasferisce nella quotidianità familiare e lavorativa; si affronta la vita con più sicurezza, con meno ansie e paure.

Bisogna essere resilienti e pronti al cambiamento, andare avanti con quello che c’è cavalcando l’onda del cambiamento, non abbattersi ma cambiare solamente gli obiettivi, rimodularli in base alle proprie condizioni fisiche attuali.

Per ogni problema c’è almeno una soluzione, chiuso un portone se ne possono aprire tanti altri, comunque l’esperienza fatta fa parte del bagaglio culturale ed esperienziale dell’individuo e serve nel futuro a darti sempre una mano per andare avanti con pazienza, un passo alla volta, con consapevolezza e rispettando i propri limiti.

Lo sport incrementa consapevolezza, sviluppa autoefficacia consolidando la fiducia in se stessi di poter far qualcosa, di riuscire in qualcosa; inoltre, lo sport incrementa la resilienza, si affrontano e si superano meglio i problemi, le crisi, le difficoltà. Se a volte non va bene, puoi essere più fiducioso nelle prossime volte e nel frattempo utilizza un piano B.

Lo sport è come un treno che porta in giro persone per sperimentare fatica e condivisione, per incontrare gente e approfondire la conoscenza di se stessi e degli altri. Il treno dello sport a volte passa e bisogna farsi trovare pronti e decisi alla fermata per prenderlo al volo e lasciarsi trasportare per strade, ville, parchi e monti.

Non c’è un momento preciso per salire sul treno dello sport; non c’è un’età per iniziare o smettere, è sempre il momento per iniziare a fare sport, per mettersi in moto, iniziare a incontrare gente in carne e ossa e allenarsi insieme, incontrarsi, darsi un appuntamento e un ritrovo per un allenamento o per andare insieme a una gara, questo è lo sport che vogliamo.

Dott. Matteo Simone

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