13 Gennaio 2025

atleticanotizie: La seconda giornata dei Campionati del Mondo indoor di Sopot in Polonia di ieri si è conclusa  per l’Italia con molte ombre. L’unico spiraglio di luce è arrivato dal salto in alto dove nelle qualificazioni Marco Fassinotti ha centrato la finale con m. 2,25. Il fresco primatista italiano all’esordio mondiale è apparso nervoso e un po’ condizionato dall’importanza della gara ma riesce subito a centrare la misura di qualificazione, mentre diversi avversari faticano, incappando in errori che alla fine risulteranno fatali. L’unico impeccabile è Ivan Ukhov: due soli tentativi in tutta la mattinata, a 2,16 e a 2,25, entrambi di una facilità disarmante.
Gli altri azzurri purtroppo vengono tutti eliminati in qualificazione cominciando da Paolo Dal Molin che colpisce nettamente il primo ostacolo , rallentando l’azione; ciò che segue è un vano tentativo di rincorsa agli avversari, che non produce il risultato sperato. Anzi. Viene fuori solo il quinto posto, in un mediocre (per l’ostacolista italiano, e la scena internazionale, ovviamente) 7.76.
Va fuori purtroppo anche Chiara Rosa nelle qualificazioni del getto del peso. La padovana non va oltre i 17,31 (serie: 17,31; N; 17,11), in una gara di notevole spessore tecnico: l’ottavo posto, l’ultimo utile per la promozione, vale infatti 18,20, e davanti la neozelandese Valerie Adams (20,11, mondiale stagionale) e la tedesca Christina Schwanitz (19,73) sono già scatenate.
La terza eliminazione è quella di Audrey Alloh nelle batterie dei 60 metri. La fiorentina è quinta nella sua batteria in 7.35 (vince Ahoure in 7.09, miglior crono del turno), dopo un discreto avvio ed una fase lanciata normale.
La staffetta 4×400 conferma il momento di poca fortuna per la squadra italiana: Maria Enrica Spacca, Elena Bonfanti, Marta Milani, e Chiara Bazzoni sono bravissime, finiscono al terzo posto e demoliscono il primato italiano correndo in 3.31.99 (precedente il 3:33.70 degli Europei di Parigi 2011, con le stesse componenti tranne Bonfanti, in quella circostanza sostituita da Giulia Arcioni). Gran Bretagna (3:30.60) e Russia (3.30.87) sono di un’altra dimensione, ma le azzurre sono lì, non lontane, e ottengono fin dalla prima frazione l’obiettivo di staccare la Romania, avversaria diretta per le speranze di passaggio del turno (promozione diretta per le prime due, più due tempi).
atl.not.