
Paolo Dal Soglio, icona del getto del peso italiano e figura rispettata dell’atletica leggera, ha deciso di parlare apertamente a La Stampa riguardo alle sfide finanziarie che stanno condizionando il suo lavoro come allenatore di Leonardo Fabbri e Zane Weir, due tra i più promettenti talenti italiani.
Dal Soglio ha confermato la sua dedizione ai due atleti, dichiarando: “Continuare ad allenare Fabbri e Weir è per me fondamentale. Sono ragazzi con un potenziale straordinario e vedere la loro crescita mi motiva ogni giorno, sono come figli.” Tuttavia, il tecnico non ha nascosto la delusione per la mancata approvazione dell’aumento annuale di 60.000 euro da parte della FIDAL. “Non è giusto,” ha sottolineato. “Questi fondi non riguardano solo me, ma rappresentano un investimento nello sviluppo degli atleti e nella crescita dello sport italiano.”
Il getto del peso richiede un impegno costante e risorse adeguate per garantire il successo a livello nazionale e internazionale. La mancata concessione di questo supporto economico pone interrogativi sul modo in cui vengono valorizzati gli allenatori e gli atleti che portano avanti la bandiera tricolore. “Non si tratta solo di una questione finanziaria, ma anche di rispetto per il lavoro che facciamo,” ha aggiunto Dal Soglio.
Nonostante le difficoltà, Dal Soglio si è detto determinato a continuare il suo lavoro con Fabbri e Weir. “Questi ragazzi meritano tutto il mio impegno, e continuerò a seguirli per aiutarli a raggiungere il massimo delle loro capacità.”
Le parole di Dal Soglio mettono in luce un punto fondamentale: lo sviluppo degli atleti richiede non solo dedizione, ma anche un ambiente adeguato e un supporto finanziario costante. Tagliare o negare fondi potrebbe avere ripercussioni a lungo termine, non solo sulla carriera degli allenatori, ma anche sul futuro degli stessi atleti.
Infine, c’è un messaggio di grande integrità: nonostante le difficoltà, Dal Soglio ha ribadito il suo impegno verso i suoi atleti. Questo dimostra come il cuore pulsante dell’atletica non risieda solo nei risultati, ma anche nella passione e nell’etica di chi lavora ogni giorno per raggiungere l’eccellenza.
La vicenda di Dal Soglio può dunque essere vista come un invito a una riflessione più ampia: quanto stiamo investendo davvero nel futuro dell’atletica italiana? E quanto peso diamo a chi ne è il fondamento?
di Sim.Fra.