18 Aprile 2025

Partendo dal presupposto che oltre 100 atleti keniani sono stati squalificati per doping negli ultimi anni, in una delle nazione più celebri per la corsa di lunga distanza, l’ultimo caso di doping in ordine di tempo, getta un’ombra su un’eredità sportiva che ha ispirato generazioni.

Infatti, il maratoneta Brimin Misoi Kipkorir, due volte campione della maratona di Francoforte (record personale 2:04:53 registrato a proprio a Francoforte nel 2023) è stato squalificato per cinque anni dall’Athletics Integrity Unit (AIU) dopo aver ammesso due violazioni. Kipkorir, risultato positivo alla sostanza vietata Furosemide e successivamente all’eritropoietina (EPO), ha accettato la responsabilità delle sue azioni, ma la sua carriera sembra ormai compromessa.

La squalifica di Kipkorir, che decorre dal 17 febbraio 2025, evidenzia una tendenza preoccupante: il doping in Kenya non è un problema isolato. Secondo l’Agenzia mondiale antidoping (WADA), il Kenya ha registrato circa 130 casi di doping negli ultimi otto anni. Nonostante gli sforzi delle autorità locali e internazionali, il fenomeno continua a crescere, alimentato da incentivi economici e dalla facile reperibilità di sostanze proibite.

Questa situazione solleva interrogativi sulla necessità di un approccio più rigoroso per combattere il doping e preservare l’integrità dello sport. Il Kenya, un tempo simbolo di eccellenza atletica, rischia di vedere la sua reputazione compromessa se non si interviene con decisione.

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