Una polemica inaspettata ha scosso il mondo dello sport italiano, coinvolgendo due campioni di discipline diverse: Fabrizia D’Ottavio, stella della ginnastica ritmica, e Gianmarco Tamberi, campione olimpico di salto in alto. Le tensioni sono emerse dopo una serie di dichiarazioni pubbliche da parte della ginnasta.
Tamberi non lo ha nascosto nessuna delle sue emozioni nemmeno a Parigi: ha raccontato praticamente in tempo reale la sua sofferenza per i calcoli renali che ne hanno messo in dubbio la partecipazione alla finale, dopo aver raccontato della sua preparazione in vista della gara della vita. I social, ma non solo, in questi giorni dibattono su un Tamberi troppo dimagrito, che avrebbe esagerato nel perdere peso, e pullulano gli attacchi per aver messo in piazza, con tanto di foto dall’ospedale, i suoi problemi della vigilia. La madre Sabrina Piastrellini, che era a Parigi con “Gimbo”, preferisce non dare troppo spazio alle critiche, talvolta feroci, arrivate, ma, sempre disponibile e qualche precisazione, intervistata dal “Carlino” tiene a farla.
“Gianmarco era magro? – sottolinea – Certo, ma lo è sempre stato prima delle gare e stavolta era anche debilitato. Sfido chiunque a salire in pedana dopo una notte di coliche renali! Non c’è la prova di come sarebbe andata al contrario, c’è chi cerca visibilità attraverso il dolore altrui”. “La realtà è che Gianmarco è stato semplicemente sfortunato perché ha avuto delle coliche – continua – Ma chi parla sa quali sacrifici ci sono alla base di un atleta che arriva a certi risultati? Certo, quando a parlare sono degli ex atleti, ginnasti ad esempio, beh lì mi meraviglio, ma preferisco non aggiungere altro su questo”.
La controversia si è inasprita quando l’ex ginnasta Fabrizia D’Ottavio, 39 anni, nei giorni scorsi aveva criticato il saltatore in alto marchigiano: “l’energia e la concentrazione che Tamberi è riuscito a dedicare al telefono, con 3 post in 7 ore nel giorno della finale olimpica, quando ti giochi tutto. Sarò di un’altra generazione, ma tutto questo mi disturba”. “Perché ha partecipato lo stesso?
E perché non avrebbe dovuto farlo? – risponde (giustamente a nostro avviso) la madre Sabrina – Gianmarco, se non ci avesse provato, sarebbe stato anche peggio. Ha forse fatto qualcosa di male? Ha leso qualcuno? Perché deve diventare uno zimbello? Non è semplice controbattere a persone che non conoscono i fatti e che non hanno toccato con mano quanto lui abbia faticato per esserci. Da parte mia preferisco postare commenti positivi, è inutile replicare agli altri”.
Secondo il nostro modesto parere, Tamberi con il suo entusiasmo e la passione per lo sport, sempre sinceri, non ho mai inteso mancare di rispetto a nessuno. Crediamo che lo sport sia una celebrazione di tutti gli atleti e delle loro capacità. Lo sport dovrebbe unire, non dividere.
Ormai via social è un tutto contro tutti senza diritto di replica penso che, nonostante l’indubbia sofferenza di una colica renale (ancora ora mi chiedo dove abbia trovato la forza di saltare) fosse giusto per lui provarci proprio per tutta la preparazione antecedente Un abbraccio e un grosso in bocca al lupo per le prossime olimpiadi