
Continua la nuova serie di articoli dell’amico Giuseppe Baguzzi, sempre preziosissimo, celebra gli atleti italiani che vestono la maglia azzurra, simbolo della Nazionale italiana, indipendentemente dal colore della pelle o dalle origini. Racconta le loro storie personali, le passioni e i sacrifici fatti per rappresentare il Paese. Attraverso le biografie della Fidal, emerge il lato umano degli atleti, descritti come “ragazzi della porta accanto,” e il senso di appartenenza che trasmettono ai tifosi, che li sostengono con entusiasmo nelle competizioni.
BOUIH YASSIN nasce a Reggio Emilia il 24 novembre del 1996.
I genitori marocchini si sono trasferiti dalla zona di Casablanca trovando lavoro a Torino e poi in Emilia. Yassin non aveva mai frequentato un campo sportivo, fino a quando nel 2009 il tecnico reggiano Paolo Gilioli non gli ha consigliato di provare e avrebbe preferito cimentarsi nello sprint, ma il suo talento da mezzofondista si è presto rivelato promettente. Una sorpresa il suo primo successo tricolore da allievo nei 1000 metri indoor. Nel 2014 ha vinto l’oro europeo juniores a squadre di cross, nel 2016 quello under 23. Dall’ottobre 2015, arruolato nelle Fiamme Gialle, si è allenato a Castelporziano con Vittorio Di Saverio che ha cominciato a seguirlo nel maggio di quell’anno. Nell’autunno 2018 è passato sotto la guida di Luciano Gigliotti a Modena e quindi nell’estate 2019 a Trento con Massimo Pegoretti, poi nell’autunno 2021 è tornato a Reggio Emilia con Vehid Gutic. Dal 2022 si dedica anche ai 3000 siepi e ha vinto l’oro con la staffetta mista agli Europei di cross di Venaria Reale. Nel 2024 è sceso a 8:18.37 tra le barriere. Diplomato all’istituto tecnico (indirizzo relazioni internazionali). La sua grande passione è il canto: fin da piccolo con il beat-box (la riproduzione di suoni degli strumenti con la bocca), poi con il nome d’arte “Buio” ha iniziato a scrivere testi e pubblicare singoli.