12 Ottobre 2024

Stadio di Berlino . 16 agosto 2009. Otto uomini si preparano a prendere il via nella finale dei 100 metri dei Campionati del Mondo. Lo sparo risuona… e la leggenda emerge. Usain Bolt , affiancato dall’antiguano Daniel Bailey e dall’americano Tyson Gay, parte bene – il suo punto debole sono i suoi 1,95 metri di altezza -, si piazza primo e dopo 30 o 40 metri inizia il suo particolare viaggio verso il futuro .  

Quel viaggio verso l’ignoto fino ad allora nella velocità mondiale ebbe un risultato sublime al traguardo: 9.58. Passo dopo passo, con una superiorità schiacciante, una velocità media di 37,6 chilometri orari e  una velocità massima di 44,72 km/h nel momento di massima accelerazione , Bolt vinse quella finale indimenticabile con un record stratosferico che nessuno è riuscito a eguagliare per avvicinarsi abbastanza.

Dwain Chambers, che percorreva la corsia 1, ha riassunto perfettamente quanto accaduto il 16 agosto sul tratto dello stadio tedesco. “Bolt? Ha lasciato la mia vista e poi è scomparso”, ha detto. Perché il giamaicano, imbattibile all’ettometro, detiene ancora i tre record più veloci di sempre della manifestazione, oltre al record del mondo. Solo Tyson Gay quell’estate riuscì a stabilire un record che appartiene al futuro, dopo aver fatto 9.69 a Shanghai.

Negli ultimi cinque anni, infatti, l’americano Christian Coleman è quello che ha corso più veloce nei 100 metri, con 9.76. E, nonostante non siano mancati gli spiragli di giovani promesse, la velocità giamaicana è ancora orfana di una stella che possa avvicinarsi a quella che è stata la figura di Bolt.  “Il record di Usain Bolt nei 100 metri non verrà battuto tanto presto”, ha detto recentemente Linford Christie a Parigi. Resterà, almeno per il momento, un ricordo del futuro.