
Kelvin Kiptum è morto tragicamente un anno fa in un incidente stradale, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo dell’atletica. Il keniano, che aveva solo 23 anni, aveva rivoluzionato la maratona in pochissimo tempo, diventando uno dei favoriti per la vittoria ai Giochi Olimpici di Parigi.
Kiptum aveva iniziato la sua carriera nella maratona vincendo la Maratona di Valencia con un tempo di 2:01:53, diventando il terzo atleta più veloce di sempre dopo Eliud Kipchoge e Kenenisa Bekele. Solo pochi mesi dopo, aveva vinto anche la Maratona di Londra, con un tempo di 2:01:25.
La sua ascesa era stata fulminea e, nel 2023, aveva fatto la storia battendo il record mondiale della maratona a Chicago, con un tempo di 2:00:35. Kiptum aveva infranto il record che Kipchoge aveva stabilito l’anno precedente a Berlino (2:01:09) ed era arrivato a soli 35 secondi dal muro delle due ore nella maratona.
La sua morte prematura ha sconvolto il mondo dell’atletica, privandolo di un talento eccezionale che avrebbe potuto raggiungere traguardi ancora più grandi. Kiptum avrebbe dovuto gareggiare a Rotterdam prima di partecipare ai Giochi di Parigi, dove era considerato uno dei favoriti per la vittoria. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo della maratona, che ora si interroga su chi potrà raccogliere la sua eredità e competere per abbattere il muro delle due ore.