Al termine della stagione 2021 vediamo come si sono comportati i migliori atleti italiani nel ranking mondiale, la graduatoria che tiene conto dei 5 migliori risultati ottenuti nel corso dell’anno nella singola specialità, assegnando ad ognuno i relativi punteggi della tabella IAAF.
Nella tabella seguente indichiamo la gara, i tre migliori atleti al mondo ed i tre o più azzurri classificati nella Top 100, tutti con i relativi punteggi.
Mondo: 1° Warner 1473 2° Mayer 1400 3° Scantling 1351
Italia: 37° Dester 1167
Gli azzurri possono vantare il primo posto assoluto di Gimbo Tamberi nel salto in alto, il secondo posto di Stano nei 20 km di marcia, il quarto posto di Marcell Jacobs nei 100, l’ottavo posto di Sibilio nei 400 ostacoli e di Bocchi nel triplo, il nono posto di Weir nel peso e il decimo di Randazzo nel lungo. Ben sette atleti tra i Top 10.
Seguono Abdelwahed nei 3000 siepi e Dallavalle nel triplo undicesimi, Desalu quattordicesimo nei 200, Osama Zoghlami sedicesimo ed il gemello Ala Zoghlami diciassettesimo nei 3000 siepi, Yeman Crippa diciassettesimo nei 5000 (e 20° nei diecimila) e Fabbri diciassettesimo nel peso, Jhemeye diciottesimo nel triplo, Fortunato diciannovesimo nella marcia, Re e Scotti nei 400 e Ponzio nel peso ventesimi. Cioè 12 azzurri nella Top 20 e altri due, Tortu e Fassinotti, nella Top 30.
Avere 21 atleti con la maglia azzurra tra i primi trenta al mondo è un bilancio eclatante, che esalta tutto il movimento. Anche sotto questo aspetto il 2021 rimarrà certamente un anno da incorniciare per atletica italiana.
Da segnalare i tre migliori punteggi individuali: Warholm 1559, Crouser 1553 e Duplantis 1513 che premiano i rispettivi record mondiali stabiliti quest’anno nei 400 ostacoli, nel peso e nell’asta.
Una considerazione sul quarto posto di Jacobs nei 100: il ranking viene effettuato sui migliori cinque risultati (anche indoor) ottenuti dall’atleta nella stagione, in competizioni internazionali o campionati nazionali, con i migliori cinque punteggi. Vi proponiamo il prospetto dello statunitense Kerley, vincitore del ranking sui 100, e quello di Jacobs:
Kerley 1° in 9.96 a Ostrava il 19 maggio punti 1360 (1220+140)
2° in 9.84 a Tokyo (finale) il 1° agosto punti 1572 (1262+310)
2° in 9.78 a Eugene il 21 agosto punti 1436 (1266+170)
1° in 9.94 a Bruxelles il 3 settembre punti 1427 (1227+200)
1° in 9.87 a Zurigo il 9 settembre punti 1494 (1254+240)
per una media-punti di 1457
Jacobs 1° in 6.47 sui 60 indoor a Torun il 6 marzo punti 1367 (1227+140)
2° in 10.05 a Stoccolma il 4 luglio punti 1363 (1193+170)
3° in 9.99 a Montecarlo il 9 luglio punti 1360 (1210+150)
3° in 9.84 a Tokyo (semifinale) l’1 agosto punti 1402 (1262+140)
1° in 9.80 a Tokyo (finale) l’1 agosto punti 1626 (1276+350)
per una media-punti di 1423
In pratica Kerley, con le tre gare disputate a Eugene, Bruxelles e Zurigo dopo i giochi olimpici di Tokyo, ha “monetizzato” il sorpasso nei confronti di Marcell che, dopo l’oro di Tokyo, non ha più gareggiato. Così è.