atleticanotizie: La seconda tappa della IAAF Diamond League, a Shanghai, manifestazione che senza le dirette della Rai passa sempre di più in secondo piano perdendo di fatto quel fascino che gli apparteneva fino all’anno scorso, ha fatto registrare sette primati mondiali stagionali e otto record del meeting. I migliori risultati sono stati del primatista mondiale di salto con l’asta Renaud Lavillenie (5,92), dell’egiziano Abd Ihab El Rahman nel giavellotto (89,21 primato africano), dello sprinter USA Justin Gatlin (9.92) e della croata Sandra Perkovic (70,52 nel disco). Vincono anche la nigeriana Okagbare (lungo con 6,86 e 200 in 22.36), Cantwell nel peso (21,73) batte Whiting e Storl, la Aregawi domina i 1500 metri in 3.58.72.
Renaud Lavillenie ha ripreso il discorso delle grandi altezze interrotto dopo lo strepitoso record mondiale di Donetsk, nel corso della stagione indoor. Il francese è partito con qualche esitazione, sbagliando le prime prove a 5,52 e 5,72 (poi superate alla seconda), prima di prendere le misure e volare al primo tentativo sopra i 5,82 e i 5,92, stabilendo ben tre limiti mondiali stagionali all’aperto in successione (prima di stasera si guidava con 5,71).
La sorpresa tecnica più clamorosa del meeting è giunta dalla gara di giavellotto, assicurata all’egiziano Abd Ihab El Rahman con un primo lancio fantastico di 89,21, nuovo record africano e quattordicesima prestazione all-time. Il limite continentale apparteneva dal 1988 del sudafricano Corbett (88,75), la meteora che vinse l’oro mondiale a Atene ’97 per poi ritirarsi a soli 26 anni dopo un buio tunnel di infortuni. El Rahman si era già migliorato nei giorni scorsi al Cairo con 83,94. Secondo lo svedese Amb con 84,14, terzo il ceco Vesely con 83,80. Pitkamaki (sesto) perde anche dal kenyano Yego (quarto) e dal russo Tarabin (quinto).
Grande risultato anche del disco femminile, dalla campionessa olimpica e mondiale Sandra Perkovic, che ha aggiunto un cm al record nazionale croato, ottenendo al quinto lancio un 70,52 che rappresenta anche il primato del meeting e, ovviamente, la leadership mondiale (nella serie anche 69,93 e 69,89). Alle sue spalle l’australiana Dani Samuels, che si è ben difesa con 67,89 (anche un 67,88), a soli 10 cm dal primato nazionale ottenuto otto giorni fa a Wiesbaden. Croazia in festa anche nell’alto donne, dove Ana Simic vince già a 1,95 contro l’americana McPherson, la spagnola Beitia e l’uzbeka Radzivil, poi si porta a 1,97 (miglior salto della stagione outdoor e primato personale), senza commettere un solo errore, prima di chiudere la gara mancando l’1,99.
Nel peso uomini prosegue il nuovo momento d’oro dello statunitense Christian Cantwell, tornato alle misure di un tempo dopo un anno e mezzo di infortuni: col nuovo record del meeting di ha battuto i connazionali Joe Kovacs (personal best con 21,52) e soprattutto il bicampione mondiale indoor Ryan Whiting (21,31). Solo quarto il tedescone David Storl (21,09). Quinto il due volte olimpionico Tomasz Majewski (20,93).
Sui 200, orfani in extremis della giamaicana Shelly-Ann Fraser-Brown, un paio d’ore dopo, ha impressionato in 22.36 (vento zero e record del meeting), dopo una curva eccellente e una sapiente gestione, in rettilineo, dell’ottimo abbrivio della bahamense Anthonique Strachan (22.50). Deludente ancora l’altra superstar caraibica Veronica Campbell-Brown, due volte olimpionica sulla distanza, appena quinta in 23.08. Ottima l’impressione destata da Justin Gatlin sui 100 metri, autore del record mondiale stagionale 9.92 (vento nullo), grazie a una buona partenza (0.160 millesimi) e un lanciato irresistibile che ha lasciato a due decimi Nesta Carter (10.12) e poco più dietro Mike Rodgers (10.18).
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