atleticanotizie: La prima edizione del Campionato Mondiale di staffette di Nassau (Bahamas) ha visto le ragazze della 4x400metri concludere la loro avventura con un ottimo sesto posto fermando il cronnometro a 3:27.44. Il quartetto italiano composto da Chiara Bazzoni, Maria Enrica Spacca, Elena Bonfanti e Libania Grenot si è ben comportato nell’atto conclusivo, centrando un piazzamento di tutto rispetto (terza formazione europea al traguardo dietro Francia e Polonia) ed un crono migliore di oltre due secondi rispetto a quello ottenuto lo scorso anni ai Mondiali di Mosca (altra notazione statistica, da quasi tre anni, dal 3:26.48 di Daegu 2011, la 4×400 donne italiana non andava così forte).Gara spezzata in due, come nelle previsioni, con Stati Uniti, Giamaica e Nigeria davanti, e le altre ad inseguire; break decisivo nella terza frazione, con la Hastings incontenibile nel rettilineo finale, lanciando il quartetto statunitense verso il 3:21.73 conclusivo. Podio completato da Giamaica (3:23.26) e Nigeria (3:23.41). Italia sempre nel secondo troncone, con l’unico rammarico per il mancato aggancio alla Polonia, rimasta al quinto posto davanti alle azzurre per appena sette centesimi.
Miglior prestazione mondiale per il quartetto keniano nella 4×1500 uomini. Asbel Kiprop conferma lo straordinario momento di condizione (lo rivedremo in gara nei 1500 metri al Golden Gala Pietro Mennea, il 5 giugno) trascinando i compagni di squadra Collins Cheboi, Silas Kiplagat e James Magut ad uno stratosferico 14:22, ben 14 secondi al di sotto del limite precedente (14:36.23, sempre del Kenya, stabilito nel 2009). Sorpresa negativa, al contrario, sempre parlando di Kenya, nella 4×800 donne: le africane, favorite della vigilia, hanno infatti dovuto cedere il primo posto agli Stati Uniti, difficilmente pronosticabili alla vigilia, ma superlative in corsa, fino all’8:01.58 buono per la vittoria.
Grandi emozioni nella 4×400 maschile: i padroni di casa delle Bahamas attaccano l’ultima frazione in testa, ma purtroppo per loro, gli Stati Uniti giocano proprio alla fine la loro carta migliore, l’imprendibile Lashawn Merritt, a cui spetta il compito di spegnere il grido dei 15.000 spettatori. USA primi in 2:57.25, davanti a Bahamas (2:57.59) eTrinidad (2:58.34). La sorpresa vissuta nel vedere il Kenya battuto dagli Stati Uniti nella 4×800 donne fa il paio, nello sprint, con il terzo posto della Giamaica nella 4×200 (sempre al femminile); non e’ bastata nemmeno Shelly-Ann Fraser per ricucire il gap sulle scatenate statunitensi, oro in 1:29.45, su Gran Bretagna e, appunto, Giamaica.
Chiusura con la 4×100 maschile che senza sorprese consegna il titolo al quartetto della Jamaica che sale sul gradino più alto del podio come accade ormai da alcuni anni. Nesta Carter, Nickel Ashmeade, Julien Forte e Yohan Blake hanno fatto di tutto per non far notare la’assenza di Usain Bolt, riuscendoci in pieno: il 37.77 conclusivo ne è concreta testimonianza. Secondo posto per Trinidad in 38.04 (Stati Uniti squalificati in batteria), e terzo per la Gran Bretagna, 38.19.
atl.not.