C’era una volta uno dei centri più frequentati dagli sportivi spoletini, la pista di atletica leggera, fucina di talenti e di appassionati di corsa di velocità, mezzofondo, fondo, salto in alto, salto in lungo, salto triplo, salto con l’asta, getto del peso, tiro del giavellotto, lancio del disco, lancio del martello, marcia e corsa a ostacoli. Discipline da praticare immersi nel verde, in un complesso a due passi dal centro storico, occasione unica per allenarsi o mantenersi in forma. Già, c’era. Perché oggi regna solo degrado e abbandono, locali fatiscenti, materiali distrutti, luci del fotofinish smontate (per essere rimontate in altri luoghi), pista mai mantenuta e usurata dall’appoggio delle aste, reti di protezione rotte. L’impressione che si prova entrando nell’impianto è quella di incuria, di degrado, una sorta di girone infernale dello sport: nessun controllo all’ingresso, la possibilità di fare e disfare senza che nessuno possa dire nulla. Questo è diventata la Pista con ostacoli rotti, scantinati adibiti a palestra e usati per fare corsi di pilates o corpo libero.
Un luogo pubblico che sembra essere stato gestito per anni senza cognizione o, peggio, senza aver cura dell’impianto, magari ad uso e consumo di qualcuno.
Oggi il sito è di nuovo in mano all’amministrazione comunale. L’unico custode, purtroppo non dotato del dono dell’ubiquità, deve sorvegliare due impianti, anche distanti tra loro. Una volta aperti e chiusi i cancelli rimanere poco tempo per la sorveglianza in loco. Chiunque quindi può entrare, correre lungo la pista, o meglio quel che rimane della pista o del prato limitrofo, farsi una doccia e andare via. Sulla bacheca all’ingresso fa bella mostra di sé un Prezziario comunale che risale addirittura al 2010.
Uno stato di abbandono preoccupante per un impianto che potrebbe essere utile alle associazioni sportive spoletine e per ospitare competizioni. Fino a non troppi anni fa qui si tenevano manifestazioni di livello nazionale seguite dai cronisti dei più grandi giornali del settore (Gazzetta dello sport, Corriere stadio, Tutto sport). Il motivo era semplice: la copertura della pista era in materiale sintetico di altissima qualità, tale da rendere l’impianto tra i più ricercati nell’Italia centrale. Oggi, basta guardare il fotoservizio di TuttOggi, sembra più simile a una pista di atterraggio.
Si parla tanto sport, di educazione al movimento, di turismo sportivo; ma può una città come Spoleto permettersi di perdere una struttura di tale livello? L’utilizzo di spazi pubblici inoltre dovrebbe essere controllato e la pista di atletica leggera è uno degli esempi degli impianti pubblici di Spoleto in uso alle Associazioni del settore. Senza dimenticare che l’attività principale dovrebbe essere quella pre-agonistica, agonistica e amatoriale per cui l’impianto è sorto, con le associazioni che devono risultare affiliate alla Federazion o all’Esp. Di certo l’emergenza prioritaria è la ristrutturazione della struttura, i cui costi aumentano vertiginosamente di giorno in giorno. Interventi costosi dove però potrebbe arrivare in aiuto il fondo messo a disposizione dal Coni. Sempreché qualcuno in Comune si sia accorto del bando.